Ha il fascino della città regale e quello esoterico evocato nei film di
Dario Argento che l’ha scelta come set di alcuni dei suoi lungometraggi più famosi. Ma è anche capitale del
gusto ed è stata la prima capitale d’Italia. Non solo. Per lungo tempo infatti ha rappresentato una delle capitali europee dell’
automobile ed ospita uno dei più bei musei dedicati alle quattro ruote. Qui Giulio Einaudi ha fondato la sua casa editrice, una delle più autorevoli. Ed è sempre qui che ha trovato casa, all’interno della Mole Antonelliana, il
Museo del Cinema. C’è poi il
Museo Egizio, secondo per importanza soltanto a quello de Il Cairo. Per non parlare della
Sacra Sindone che ne fa uno dei luoghi simbolo della cristianità. Tutte queste anime trovano in
Torino il loro corpo. Il capoluogo piemontese, che a buon titolo può essere considerato uno dei principali centri culturali d’Europa e del mondo, ha resistito nei secoli alla tentazione di fare una sintesi delle essenze che lo caratterizzano. Torino si è limitata a mantenere vivo quell’humus che permettesse alle idee di nascere e svilupparsi. Un terreno fertile, che nonostante i momenti di crisi che pure la città ha vissuto e sta vivendo, le ha permesso di rinascere sempre a se stessa, come l’araba fenice. Rinnovandosi ma senza perdere mai la sua identità. Non c’è un posto di Torino universalmente riconosciuto come più bello di un altro. Non c’è un piatto oggettivamente migliore di un altro. Ognuno ha la possibilità di trovare il proprio angolo di Torino, il piatto e il dolce preferiti, il museo che più lo affascina. C’è un pezzo di Torino per ciascuno e in ognuno di noi.